Estratto da “Lettere d’amore” Michelet – Mialaret
“La fusione di una volontà in una sola è un arte, la più grande delle arti, la più sconosciuta…
..il Medio Evo ha cercato una soluzione tra i due estremi: ha cercato con passione, più ancora che con amore, e ha trovato e messo in opera dei mezzi molto efficaci, ma troppo spesso affidati alla sorpresa e all’astuzia.
Così, ha raggirato l’oggetto amato cioè l’anima, l’ha sorpresa nel sonno e legata mentre dormiva, oppure l’ha addormentata per avvincerla.
Ciò non è leale.
Chi ama veramente affida la fusione della volontà solo alla stessa volontà, alla libertà.
Agisce sotto il sole, in piena luce.
Ciò che desidera è, appunto, d’esser visto ben a fondo e pienamente decifrato.
Ciò che teme, è di non esser visto in profondità.
Che cosa infatti, deve vedere in lui, l’anima a cui si rivolge?
Appunto null’altro che se stessa, e l’abisso d’amore che ha portato alla luce.
È quell’insondabile abisso che lui vorrebbe che quell’anima potesse sondare, e il suo tormento è di non aver mai, per questo, tempo e luce sufficienti. “